La Resilienza è la capacità di fronteggiare le avversità ed è una competenza che si può apprendere anche nel tempo. Non si nasce resilienti, si diventa! La ricerca dimostra che la resilienza può essere insegnata e può essere applicata in vari campi.
Per potenziare la performance e la capacità di essere resilienti occorre gradualmente alzare “l’asticella” ponendo i performers di fronte a nuove sfide ed aiutarli a gestire le emozioni associate quali la paura, la frustrazione che fanno parte del percorso di vita e del processo di apprendimento per poter conseguentemente raggiungere l’eccellenza. Andare avanti non esclude “l’andare in dietro” . Infatti, la crescita personale e professionale spesso implica il così detto “un passo avanti e due indietro”. Questo non deve assolutamente essere interpretato come un fallimento. Inciampare aiuta il percorso di apprendimento e comprendere quali fattori hanno creato “la caduta” permette di trasformare un dolore emotivo in un’opportunità ed insegnamento. Rivalutare anche cosa si è appreso, cosa è positivo su quell’avvenimento, oppure come posso usare le situazioni a proprio vantaggio e cosa posso imparare da queste fa parte del percorso della resilienza. Questo modo di ragionare aiuta a sviluppare una qualità come l’ottimismo che contrasta i sentimenti di tristezza, impotenza e paura.
Comprendere come ragiona ed interpreta le sconfitte una mente ottimista favorisce lo sviluppo di risorse interiori.
Ovvero la persona pessimista interpreta come permanenti e generalizzabili gli eventi negativi. Ad esempio frasi quali “sbaglio e non migliorerò mai” possono essere trasformate in un dialogo interiore costruttivo quale “ho sbagliato questa volta, ora non sono ancora abbastanza bravo, ma migliorerò”.
La persona ottimista valuta le sconfitte come temporanee e legate in modo specifico a quel compito eseguito.
Una persona pessimista vede una situazione come pervasiva e tende a fare affermazioni “globali” quali “sbaglio dappertutto e sempre”, mentre un ottimista interpreta gli eventi come situazionali; “ho bisogno di migliorare in questa situazione specifica, in questo momento specifico, ora”
Insegnare la differenze ai nostri performers tra ottimista e pessimista aiuta ad apprendere una modalità di pensiero più funzionale che, nel caso di un fallimento, si focalizza quindi su una performance specifica, temporanea del presente, senza essere condizionato a generalizzare l’errore alle successive performance con la conseguenza di impostare la mente ad un fallimento anticipatorio.
Un'altra caratteristica fondamentale della resilienza è quella della responsabilità. Accettare la responsabilità di un fallimento permette di prendersi il pieno controllo e non essere in balia degli eventi o dinamiche esterne. E’ importante essere consapevoli che non possiamo cambiare ciò che è successo e non possiamo anticipare sempre gli imprevisti, ma possiamo scegliere come interpretare ciò che ci accade e cosa farne di quell’esperienza.
Tecniche di rilassamento muscolare, oppure anche di visualizzazione dove si immagina di ridurre gradualmente il problema circoscrivendolo dentro un contenitore, oppure nelle situazioni più complesse in cui il performer vive traumi, per sviluppare resilienza si utilizzano tecniche di rielaborazione sofisticate che solo terapeuti specializzati ad alti livelli possono applicare, quali il Brainspotting e l’EMDR, www.performanceexpansion.com. Il programma di performance expansion mira a creare resilienza trasformando una mente bloccata in una mente lucida, operativa, leggera, ma solida che affronta la vita con una visione aperta, curiosa e propositiva.
Trasforma le tue sfide in opportunità ed espandi la resilienza che è dentro di te!
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