Essere mentalmente preparato permette di performare meglio, di non avere emozioni indesiderate che interferiscono, aumenta la fiducia in se stessi ed autostima ed infine permette di sviluppare resilienza apprendendo anche dai precedenti errori.
Evitare distrazioni ed avere la calma necessaria ed il giusto livello di energia serve per rimanere motivati.
In una maratona il runner si rilassa durante la corsa e può mantenere più facilmente uno stato di rilassamento mentale rispetto ad esempio a quello di un performer di arti marziali durante un combattimento in quanto per quest’ultimo occorre essere sempre sull’allerta. Ogni sport e performance hanno il loro flusso di energia. Misurarlo ed identificarlo aiuta a stabilire quando usarlo nella “partita” della vita e rimanere “in the zone” ovvero centrati e concentrati costantemente.
Vi sono varie tecniche che si possono utilizzare per mantenere il giusto livello di energia. Tre tecniche fondamentali sono:
1 preparare il corpo e tutto l’occorrente necessario che può variare a seconda del performer; lo strumento musicale per un musicista, l’abbigliamento per un attore, la divisa per un calciatore;
2 la preparazione mentale quale ad esempio una visualizzazione su misura appresa con il Mental e Performance coach, www.performanceexpansion.com;
3 la preparazione strategica e tattica quale ad esempio immaginare non solo lo scenario ideale, ma anche gli imprevisti e visualizzare il piano di azione per gestirli. Esempio nel settore calcistico si possono vedere i video delle partite passate, valutare le debolezze delle performance precedenti e sviluppare un piano di azione per come superarle ed imparare dagli errori per generare resilienza.
Un altro modo per aumentare la peak performance è visualizzare ripetutamente quella volta della vita in cui si ha performato al massimo.
Alcune strategie invece contro produttive che spesso vengono attuate, soprattutto nel campo dello sport, sono quelle di consultare e controllare le statistiche sugli altri performers con i quali si deve competere perché questo oltre a creare un pensiero negativo, aumenta nel tempo la probabilità che questo atteggiamento divenga un comportamento dipendente e quindi disfunzionale. Vi è evidenza che riporta che questa modalità crea anche un abbassamento dell’umore e sfiducia nelle proprie capacità.
A tale proposito quando si consulta una graduatoria o ranking, si deve guardare il “bicchiere mezzo pieno” , ovvero una prospettiva costruttiva, e ragionare nel seguente modo: “tutte le persone davanti a me mi trascinano e quelli dietro di me mi spingono”. Solo in questo modo si può avere dei benefici, altrimenti è un atteggiamento che può essere mentalmente autolesivo. Avere persone più competenti di noi può essere una spinta al miglioramento e poco prima della gara o della performance anche se non si può fare molto fisicamente, si può investire mentalmente tramite l’apprendimento di tecniche di centratura di rilassamento, di visualizzazione ed anche strategie di sviluppo ed installazione di risorse interiori, www.performanceexpansion.com, per facilitare un senso di controllo, emozioni positive di eccitamento ed il giusto livello di energia necessario alla performance ottimale. Soprattutto, la notte prima della performance, utilizzare la visualizzazione personalizzata, oppure guardare video delle performance precedenti di successo o guardare un modello di ruolo che si ammira pone la mente in una modalità calmante e motivante. Inoltre, una buona igiene del sonno, ovvero riuscire a riposare bene due o tre notti prima della performance per rafforzare anche il sistema immunitario può essere di grande aiuto.
Essere in the zone è assenza di pensieri, la mente è in pace e si è pronti per l’azione. I top performers raggiungono questo stato grazie alle loro grandi potenzialità e training. Tutti noi possiamo aspirare alla nostra performance ottimale, affrontando la competizione contro noi stessi.
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